Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici

Informazioni e contatti

Sede didattica: Genova, Via Balbi 2, 4 
Direttore della Scuola: prof. Fabio Negrino (DAFIST) 
Durata: Biennale 
Indirizzo mail: fabio.negrino@unige.it 
Segreteria amministrativa: Alta Formazione: 010 209 5795, altaformazione@unige.it 

Avvisi

Elezioni Direttore Scuola di Specializzazione Beni Archeologici - t.a. 2024/2027:

Requisiti di accesso

Sono ammessi al concorso i possessori di laurea magistrale della classe di Archeologia (LM/2), che abbiano conseguito un minimo di 90 CFU nei settori disciplinari degli ambiti caratterizzanti, nonché i possessori di laurea magistrale in Metodologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali (LM/11), con curriculum archeologico, secondo quanto stabilito dal D.M. 2/12/2008. Possono accedere alle scuole i laureati in possesso di titoli del vecchio ordinamento purché equiparabili a quelli del nuovo ordinamento. Sono altresì ammessi al concorso per l’ammissione alla Scuola coloro che siano in possesso del titolo di studio conseguito presso Università straniere e ritenuto equiparabile alla laurea richiesta per l’accesso alla scuola stessa, limitatamente ai fini dell’iscrizione alla Scuola. I suddetti requisiti di accesso devono essere posseduti al momento della scadenza del bando.

Indirizzi attivati:

  • Archeologia preistorica e protostorica
  • Archeologia classica
  • Archeologia tardoantica e medievale

Numero di posti: fino a un massimo di 10 posti

Prove di esame e titoli

Per l’ammissione alla Scuola è richiesto il superamento di un esame atto ad accertare la cultura storico-archeologica del candidato. Tale esame viene integrato, in misura non superiore al 30% del punteggio complessivo, dalla valutazione dei seguenti titoli:

  1. tesi di laurea in discipline attinenti la specializzazione;
  2. voto di laurea;
  3. voti riportati negli esami di profitto nelle discipline attinenti ai temi trattati dalla Scuola di Specializzazione;
  4. pubblicazioni scientifiche attinenti alla materia di specializzazione.

Il punteggio dei predetti titoli è quello stabilito dal D.M. 16 settembre 1982, emanato ai sensi del D.P.R. 162/82, art. 13, comma 5, pubblicato sulla G.U. n. 275 del 6/10/1982. 
Durante l’esame sarà richiesta una conoscenza generale relativa al settore documentata con titoli e testata con una prova scritta, una prova orale ed una prova pratica, che può svolgersi su disegni o riproduzioni fotografiche; inoltre è richiesta e verificata la conoscenza di due lingue moderne – inglese, francese, tedesco, spagnolo – a scelta del candidato. 
Gli esami di ammissione hanno luogo nella prima quindicina di novembre. Questa data di massima può subire variazioni. Per gli esami di ammissione si consiglia la conoscenza di manuali aggiornati del settore nonché delle problematiche critiche con riferimento agli studi più recenti.

Obiettivi formativi e qualificanti

La Scuola si propone di formare specialisti con uno specifico profilo nel settore della tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico. 
La formazione consente di approfondire la preparazione scientifica nel campo delle discipline archeologiche e fornisce le competenze professionali finalizzate alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico. 
Sono considerate indispensabili per una corretta preparazione professionale:

  1. l’approfondimento di discipline archeologiche relative alla conoscenza del patrimonio urbanistico, architettonico figurativo e dei documenti della cultura materiale;
  2. le conoscenze relative alla tutela, conservazione, valorizzazione, gestione e didattica dei musei e delle aree archeologiche;
  3. le conoscenze relative all’analisi storica, alla conoscenza critica, alla catalogazione del patrimonio archeologico;
  4. le conoscenze relative alla conservazione dei beni archeologici attraverso strumenti e metodiche tecniche diagnostiche e conservative;
  5. le conoscenze necessarie ad acquisire competenze per un approccio economico nel campo della gestione manageriale delle strutture museali, di eventi culturali e organizzativi, editoriali e di ricerca in ambito archeologico;
  6. le conoscenze necessarie ad acquisire competenze di base relative agli ordinamenti concernenti i beni archeologici e la loro tutela giuridica.

Attività formative

Conoscenze e contestualizzazione di beni archeologici (40 CFU) 
Indirizzo “Archeologia preistorica e protostorica” 
L-Ant/01 – Archeologia del Paleolitico 
L-Ant/01 – Archeologia del Neolitico 
L-Ant/01 – Archeologia dell'età del Rame
L-Ant/01 – Protostoria 
L-Ant/01 – Archeologia minoico-micenea

Indirizzo “Archeologia classica” 
L-Ant/03 – Epigrafia latina 
L-Ant/07 – Archeologia classica 
L-Ant/07 – Archeologia dei Greci d’Occidente 
L-Ant/10 – Metodo, pratiche e teoria della ricerca archeologica 
L-Ant/10 – Archeologia del lavoro e dei sistemi produttivi 

Indirizzo “Archeologia tardoantica e medievale” 
L-Ant/08 – Archeologia della città medievale 
L-Ant/08 – Archeologia delle chiese e delle aree funerarie 
L-Ant/08 – Archeologia della circolazione monetale e del commercio 
L-Ant/08 – Ceramica medievale 
L-Ant/08 – Epigrafia medievale

Museografia, tutela e valorizzazione dei beni archeologici e del territorio (10 CFU) 
Icar/15 – Paesaggi culturali e processi di patrimonializzazione 
L-Art/04 – Museologia archeologica 
Geo/04 – Elementi per l’interpretazione del paesaggio geomorfologico

Diagnostica, conservazione e restauro dei Beni culturali (10 CFU) 
Chim/12 – Introduzione ai materiali metallici in campo archeologico 
Geo/09 – Mineralogia e petrografia applicate allo studio della ceramica

Economia, gestione e comunicazione (5 CFU) 
Secs-P/08 – Organizzazione, tutela e valorizzazione dei Beni archeologici 

Legislazione relativa ai beni culturali (5 CFU) 
Ius/09 – Elementi di legislazione dei Beni Culturali

Stages e tirocini (30 CFU) 
Prova finale (20 CFU) 
TOTALE (120 CFU)

Ambiti occupazionali previsti per gli specializzati

Oltre che nell’attività di docenza e ricerca, gli specializzati opereranno, con funzioni di elevata responsabilità, in ambiti quali:

  1. i competenti livelli amministrativi e tecnici del Ministero della Cultura;
  2. le altre strutture pubbliche preposte alla tutela, conservazione, restauro, gestione, valorizzazione, catalogazione, anche sotto il profilo del rischio, del patrimonio archeologico;
  3. le strutture pubbliche e private che abbiano funzioni e finalità organizzative, culturali, editoriali e di ricerca nel patrimonio archeologico;
  4. gli organismi privati, come imprese, studi professionali specialistici o uffici tecnici operanti nel settore del patrimonio e archeologico;
  5. prestazioni di servizi, altamente qualificati, relativi all’analisi storica, alla conoscenza critica, alla catalogazione, alle tecniche diagnostiche relative al patrimonio e archeologico;
  6. la gestione e manutenzione dei singoli monumenti e/o siti archeologici;
  7. la conoscenza, la tutela, la conservazione, il restauro, la gestione e la valorizzazione del patrimonio archeologico generalmente inteso, in Italia e all’estero, anche in riferimento all’attività di organismi internazionali.

Norme didattiche

La Scuola ha durata di due anni accademici. Il corso prevede l’acquisizione di 120 CFU di cui 70 sono acquisiti attraverso il superamento dei corsi attivati nell’arco dei due anni accademici, 30 sono acquisiti con tirocini e stages formativi, 20 con la prova finale. 
Gli insegnamenti sono scelti dagli specializzandi all’interno degli indirizzi precedentemente indicati e sono organizzati in moduli costituiti da venti ore di lezione frontale (5 CFU) o quaranta ore di lezione frontale (10 CFU). Le lezioni sono integrate da seminari, conferenze ed esercitazioni, nonché da attività applicative, sopralluoghi e viaggi di istruzione. 
Il Consiglio della Scuola delibera ogni anno quali insegnamenti attivare, nel rispetto delle norme di legge e delle regole indicate. La frequenza a lezioni, seminari, esercitazioni e conferenze, nonché la partecipazione alle attività pratiche sono obbligatorie. 
Le attività di tirocinio e di stages formativi sono svolte presso il Ministero della Cultura e presso istituzioni pubbliche e private di particolare qualificazione, con cui la Scuola stipulerà apposita convenzione. L’acquisizione dei 30 CFU prevede: attività di scavo/ricognizione archeologico (10 CFU – 250 ore); laboratorio/museo (10 CFU – 250 ore); gestione presso Istituzioni periferiche del Ministero della Cultura (10 CFU – 250 ore). 
Gli specializzandi partecipano a scavi e a laboratori programmati ed organizzati dalla Scuola, d’intesa con le competenti autorità. 
Si richiede che preferibilmente lo specializzando consegua 20 CFU di attività di tirocinio e stages entro il primo anno. 
Alla fine di ogni anno accademico lo specializzando deve sostenere un unico esame di passaggio teorico-pratico sulle attività di formazione svolte nell’anno. Gli esami di passaggio si svolgono in due sessioni autunnali tra ottobre e dicembre. La Commissione d’esame è costituita dal Direttore della Scuola e dai Docenti delle materie relative all’anno in corso. 
Coloro che non superino l’esame non possono essere ammessi al successivo anno di corso e devono ripetere l’anno. È ammessa la ripetizione dell’anno per una sola volta. 
Dopo il superamento dell’esame teorico-pratico dell’ultimo anno, il corso si conclude con un esame finale che consiste nella discussione orale di un elaborato sotto forma di progetto scientifico-gestionale, che dimostri la preparazione scientifica e le capacità operative del candidato, da discutersi davanti ad almeno cinque membri del Consiglio della Scuola, uno dei quali funge da relatore. 
Gli specializzandi devono inviare, entro il 15 gennaio di ogni anno, il piano di studi al Direttore della Scuola, il quale lo approverà e lo inoltrerà allo Sportello Studenti.

Organizzazione dei corsi

Le lezioni si svolgono normalmente fra febbraio e giugno e sono articolate in corsi intensivi di una settimana al mese, salvo variazioni che saranno comunicate. Durante il primo anno lo specializzando è tenuto ad acquisire almeno 35 crediti formativi. I corsi di insegnamento possono essere articolati in moduli. 
Gli specializzandi possono trascorrere, previa delibera del Consiglio della Scuola, un periodo di studio all’estero, sulla base dei programmi predisposti in dipendenza di appositi accordi con istituzioni scientifiche italiane o straniere. Il profitto della permanenza all’estero viene valutato dal Consiglio della Scuola. 
È richiesta la frequenza, pena la non ammissione all’esame finale, di almeno il 70% dell’orario di ogni singola materia attivata. La Scuola può stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite. Esse sono previste per assenze documentate, inerenti a gravi problemi di salute o alla partecipazione a concorsi pubblici, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del Consiglio, il raggiungimento di una valutazione annuale e di un giudizio finale positivi dello studente interessato.

Prova finale

Dopo il superamento dell’esame teorico-pratico dell’ultimo anno, il corso si conclude con un esame finale che consiste nella discussione orale di un elaborato sotto forma di progetto scientifico-gestionale, che dimostri la preparazione scientifica e le capacità operative del candidato, da discutersi davanti almeno cinque membri del Consiglio della Scuola, uno dei quali funge da relatore. L'argomento dell’elaborato finale deve essere concordato almeno quattro mesi prima della discussione. La consegna delle copie dell’elaborato finale ai membri della commissione deve avvenire almeno un mese prima della discussione.

Borsa di studio

Nel Bando sarà indicata l’eventuale istituzione di borse di studio, purché il numero di iscritti, per singolo anno accademico, sia di almeno tre unità. Una borsa di studio dell’importo di 1300 euro sarà assegnata, per il solo primo anno, allo studente classificatosi primo nella prova di accesso. Un’ulteriore borsa di studio, sempre dell’importo di 1300 euro, sarà assegnata, solo per il secondo anno, allo studente che, avendo frequentato regolarmente i corsi, abbia ottenuto la votazione migliore negli esami di passaggio; nel caso di punteggi equivalenti la borsa sarà attribuita allo studente più giovane.

Organi della Scuola

Sono organi della Scuola: il Direttore, il Vice-Direttore e il Consiglio della Scuola. 
Il Direttore è eletto dal Consiglio nel suo seno tra i soli Professori universitari di ruolo a tempo pieno e dura in carica per un triennio; è rieleggibile per due sole volte consecutive. Il Direttore presiede il Consiglio della Scuola. Il Direttore sovrintende e coordina le attività della Scuola; ha la responsabilità amministrativa degli atti preordinati al regolare funzionamento della Scuola e della regolare tenuta delle attività formative. Sono, inoltre, compiti del Direttore: promuovere l’attività della Scuola; convocare e presiedere il Consiglio, nel rispetto di quanto prescritto dal Regolamento di Ateneo, curandone l’esecuzione delle deliberazioni; vigilare sull’attuazione dei programmi didattici e sul rispetto dell’ordinamento didattico della Scuola; coordinare il piano delle attività di tirocinio professionale per gli specializzandi e vigilare sull’attuazione dei relativi programmi formativi e su ogni eventuale impedimento al corretto e completo svolgimento dei medesimi; istruire gli argomenti da sottoporre alla deliberazione del Consiglio della Scuola. 
Su proposta del Direttore, i Professori universitari di ruolo a tempo pieno facenti parte del Consiglio nominano tra loro un Vice-Direttore, che ha la funzione di fare le veci del Direttore in caso di assenza o di impedimento. 
Il Consiglio della Scuola è composto da tutti i docenti dei S.S.D. di ambito archeologico o di altri S.S.D. ritenuti di interesse, in servizio presso l’Università degli Studi di Genova, e da tutti i docenti, anche a contratto, che prestano servizio presso la Scuola, nonché da una rappresentanza degli specializzandi, eletti con le modalità previste dal Regolamento elettorale di Ateneo.  
Al Consiglio della Scuola spetta: tutelare la libertà d’insegnamento e di ricerca; organizzare e coordinare l’attività didattica di competenza della Scuola; deliberare, ogni anno, quali insegnamenti attivare; deliberare eventuali proposte di stipula di convenzioni, secondo le normative di Ateneo, per lo svolgimento dei tirocini. Eleggono il Direttore della Scuola i soli Professori universitari di ruolo a tempo pieno.

Piano di studi a.a. 2024/2025

Manifesto degli Studi 2024/2025

Indirizzo “Archeologia preistorica e protostorica” 
1) Conoscenze e contestualizzazione di beni archeologici (20 CFU)
Due insegnamenti a scelta fra:

  • L-ANT/01 – Archeologia del Paleolitico (prof. Negrino)
  • L-ANT/01 – Protostoria (prof. Rubat Borel)
  • L-ANT/01 – Archeologia minoico-micenea (prof. Cucuzza)

2) Due insegnamenti a scelta fra quelli di Conoscenze e contestualizzazione degli altri due curricula

3) Museografia, tutela e valorizzazione dei beni archeologici del territorio (10 CFU)
Due insegnamenti a scelta fra:

  • ICAR/15 – Paesaggi culturali e processi di patrimonializzazione (prof.ssa Burlando)
  • GEO/04 – Elementi per l'interpretazione del paesaggio geomorfologico (prof. Rellini)
  • L-ART/04 – Museologia archeologica (prof.ssa Garibaldi)

4) Legislazione relativa ai beni culturali (5 CFU)

  • IUS/09 – Elementi di legislazione dei beni culturali (prof. Giuffrida)

Indirizzo “Archeologia classica” 
1) Conoscenze e contestualizzazione di beni archeologici (20 CFU) 

  • L-ANT/07 – Archeologia classica (prof. Facella)
  • L-ANT/10 – Archeologia del lavoro e dei sistemi produttivi (prof.ssa Pallecchi)

2) Due insegnamenti a scelta fra quelli di Conoscenze e contestualizzazione degli altri due curricula

3) Museografia, tutela e valorizzazione dei beni archeologici del territorio (10 CFU)
Due insegnamenti a scelta fra:

  • ICAR/15 – Paesaggi culturali e processi di patrimonializzazione (prof.ssa Burlando)
  • GEO/04 – Elementi per l'interpretazione del paesaggio geomorfologico (prof. Rellini)
  • L-ART/04 – Museologia archeologica (prof.ssa Garibaldi)

4) Legislazione relativa ai beni culturali

  • IUS/09 – Elementi di legislazione dei beni culturali (prof. Giuffrida)

Indirizzo “Archeologia tardo antica e medievale” 
1) Conoscenze e contestualizzazione di beni archeologici (20 CFU) 

  • L-ANT/08 – Archeologia delle chiese e delle aree funerarie (prof. Benente)
  • L-ANT/08 – Epigrafia medievale (prof. Varaldo)

2) Due insegnamenti a scelta fra quelli di Conoscenze e contestualizzazione degli altri due curricula

3) Museografia, tutela e valorizzazione dei beni archeologici del territorio (10 CFU)
Due insegnamenti a scelta fra:

  • ICAR/15 – Paesaggi culturali e processi di patrimonializzazione (prof.ssa Burlando)
  • GEO/04 – Elementi per l'interpretazione del paesaggio geomorfologico (prof. Rellini)
  • L-ART/04 – Museologia archeologica (prof.ssa Garibaldi)

4) Legislazione relativa ai beni culturali (5 CFU)

  • IUS/09 – Elementi di legislazione dei beni culturali (prof. Giuffrida)

Laboratori

  • Corso di GIS (Geographic Information System) (1 CFU) (dott. Mazzaglia)
  • Corso di sicurezza "rischio alto" per archeologi sul campo (1 CFU) (dott. Silvestri)
Ultimo aggiornamento 4 Dicembre 2024